Athena (Francia, 2022). Regia: Romain Gavras. Interpreti principali: Dali Benssalah, Alexis Manenti, Anthony Bajon, Karim Lasmi, Radostina Rogliano

Non è la guerra di Troia, ma i riferimenti alla tragedia greca, che iniziano fin dal titolo, sono il filo conduttore di una vicenda che affonda le sue radici nel passato ma potrebbe aver luogo in un futuro molto prossimo.

Ad Athena, quartiere degradato della banlieue parigina, un bambino viene ucciso da un gruppo di uomini vestiti da poliziotti. Poco dopo è una molotov a seminare lo scompiglio nel commissariato di zona, e scoppia la rivolta dei ragazzi del quartiere che mettono a ferro e fuoco la sede della polizia, rubando armi e un furgone con cui rientrano al proprio quartiere, chiudendo tutte le vie di accesso e barricandosi in attesa della polizia. Li capeggia Karim, fratello della vittima, sguardo alto e ordini secchi. Ma anche Abdel, uno dei poliziotti che vengono mandati sul posto per sedare la rivolta, è fratello del piccolo ucciso. Altri due fratelli, Moktar che vive di spaccio e Sèbastien, ex terrorista, senza volerlo rimangono coinvolti nella rivolta.

Ricordate i 24 minuti iniziali dello sbarco in Normandia di Salvate il soldato Ryan? In Athena l’intensità della battaglia, la brutalità della violenza, i ribaltamenti di fronte, occupano gran parte del film attraverso lunghissimi piani sequenza (geniale quello che apre la storia, con la battaglia presso il commissariato e la fuga sul furgone) ognuno dei quali segna i gesti e segue il corpo di un protagonista.

Uniti dalla perdita del più piccolo ma divisi da scelte di vita che li hanno portati in campi diversi, i quattro fratelli ruotano attorno alle chiamate sempre più disperate della madre, lungo traiettorie sempre più distanti dal baricentro iniziale. Athena dovrà essere assediata e conquistata, i suoi abitanti evacuati e Jèrome, un poliziotto preso in ostaggio, dovrà essere restituito alla sua famiglia.

Ma il testosterone, che fagocita i pensieri dei giovani guerrieri e impedisce loro ogni considerazione che sfugga al riflesso condizionato offesa-vendetta, farà si che la spinta di uno di loro si trasformi in rinculo, orientando verso altri bersagli la propria vendetta e trasformando la giustizia in vendetta.

Girato da Romain Gavras, formatosi come autore di videoclip musicali e giunto con Athena al suo quarto lungometraggio, è un film potente, tragico, senza un attimo di tregua e vincolato a un movimento continuo tra chi vuole difendere e chi deve conquistare il quartiere-fortezza. Straordinari gli spunti offerti dalla rappresentazione delle dinamiche di gruppo: come in Carnage di Polanski i ruoli si modificano nel corso della vicenda e il senso di appartenenza dei singoli può modificarsi in un attimo. L’utilizzo delle tecniche di regia, come l’uso del drone in funzione pienamente diegetica lungo tutto il film, una squadra di attori pienamente in parte, e una drammaturgia impeccabile, che potrebbe essere raccontata con nomi e luoghi diversi in qualsiasi TG serale, fanno di questo film dei candidati alla conquista del Leone d’oro.