Athena Regia di Romain Gavras (2022) Francia.
Senza nemmeno leggere la trama entro nella sala Palabiennale per vedere il film Athena, mi colpisce subito come vengono raccontati i fatti.
È stato ucciso un giovane ragazzo, Idir, in un video sembra che sia opera di una piccola squadra di Polizia. Durante la conferenza stampa dove i familiari e altri ragazzi Algerini assistono, Karim, il fratello del ragazzo ucciso, butta una molotov, poi insieme ad altri compagni saccheggia la stazione di polizia e scappa dopo aver preso molto materiale bellico.

Fuggono con il furgone della polizia diretti verso il loro quartiere: Athena. Si baricano dentro come farebbe una città sotto assedio. Le riprese, compreso un lungo e bellissimo piano sequenza, raccontano tutto così bene che subito mi saltano alla mente le antiche battaglie greche. Karim sembra un vecchio re Ateniese o Troiano che difende la sua città.
C’è una scena bellissima che descrive una vera e propria battaglia come si sarebbe svolta in quei tempi antichi. I poliziotti riescono a sfondare, entrano in un largo cortile, si mettono in posizione difensiva a quadrato, tutti protetti con i loro scudi, mentre i ragazzi gli girano intorno in moto lanciando i razzi usati per le segnalazioni.
Ma la grande intuizione del regista va oltre questa bellissima rappresentazione, perché gli eroi di questa storia sono tutti fratelli: il ragazzo adolescente morto che da avvio alla tragedia, così come il rapimento di Elena nell’Iliade; Karim che guida la rivolta, poi il fratello maggiore, Abdel, che è un militare e che cerca di far ragionare Karim dell’inutilità di questo scontro e del grande pericolo per tutti, compresi gli abitanti del quartiere Athena. Poi c’è anche un altro fratello, Moktar, che pensa solo ai suoi sporchi interessi di droga e armi.

Noi spettatori seguiamo i due punti di vista, quello di Karim e di Abdel, di volta in volta identificandoci con uno dei due protagonisti, comprendiamo allo stesso modo le ragioni dell’uno e dell’altro. Così come succede tutte le volte che leggiamo l’Iliade: Achille o Ettore? Ateniesi o Troiani? oppure Sparta o Atene nella grande guerra del Peloponneso.
Abdel si presenta come un moderno Antigone, che ama il fratello al di là delle ragioni o delle colpe.
Ma c’è anche un terzo punto di vista, quello del giovane celerino, padre da poco tempo, che si ritrova, suo malgrado, prigioniero di uno scontro di cui non comprende bene il senso.
Il racconto è molto epico: la musica, il montaggio che ci spinge a seguire i diversi punti di vista, ma non manca l’identificazione con i personaggi principali, è una guerra fratricida innescata ad hoc da qualche gruppo che evidentemente voleva questo scontro.
Ecco il secondo grande tema del film: la manipolazione mediatica, spesso più potente degli stessi fatti reali.
Un bellissimo film, una rappresentazione molto attuale, veritiera, che potrebbe riguardare ogni luogo del mondo, ogni gruppo sociale, ogni famiglia.
iscriviti alla newsletter di cinema e psicologia!
PILLOLA AZZURRA NIENTE NEWSLETTER. PILLOLA ROSSA: VEDRAI QUANTO È PROFONDO IL SITO DI CINEMA E PSICOLOGIA
Riceverai direttamente al tuo indirizzo e-mail:
• Le liste dei film suddivisi per tematiche psicologiche
• Psico-Recensioni di film in uscita
• I prossimi eventi di cinema e psicologia
Grazie per la tua sottoscrizione!