Inserisco in questo post una breve riflessione sul significato dei personaggi nel cinema utilizzando la teoria dei legami di Bion; uno dei tanti punti di osservazione psicologica sulle forme di legame che si instaurano tra i personaggi di un film e lo spettatore.
“In Totem e tabù Freud scrive che ‘il paziente trasforma le sue cariche affettive in personaggi con i quali popola il mondo. In questa frase c’è tutto quel che occorre per una teoria del personaggio nel testo dell’analisi e per una teoria dell’azione terapeutica: si tratta di ritrasformare i personaggi in cariche affettive di cui la persona sia pronta ad assumersi la responsabilità.” (Civitarese, 2011, p. 71).
Possiamo applicare questi elementi all’interno del nostro lavoro di analisi del film dal punto di vista psicologico. Continua Civitarese: “in fondo i personaggi sono i portatori di stati, di emozioni, sentimenti, passioni. […] Ogni personaggio, difatti, è un soggetto che intrattiene con un oggetto un tipo di legame il cui vettore – forza, direzione, punto di applicazione – è espresso da stati affettivi.” (Civitarese, 2011, p. 72).
I personaggi si possono vedere come relazioni, tipi di legami (1): “nella terminologia di Bion: H per hate/odio; L per love/amore; K per knowledge/conoscenza; oppure al modo di Propp per la fiaba, come funzioni.” Civitarese, 2011, p. 73-74).
I personaggi, quindi, nel film, così come nella relazione terapeutica, possono avere la funzione di catalizzatori, personificazione di legami. H (Hate) potrebbe essere l’erede del concetto freudiano d’istinto di morte, così come L potrebbe rappresentare l’istinto sessuale e K il concetto kleiniano di istinto epistemofilico. L (Love) significa amore, il verso negativo non rappresenta il contrario dell’amore, l’odio, l’aggressione, l’abbandono, ma piuttosto un “vuoto d’amore”. K (Knowledge), Bion utilizza la prima lettera della parola inglese per designare la “conoscenza”, vale a dire, non il sapere qualcosa, ma la capacità di sapere, nel senso di stabilire un legame verso ciò che si desidera conoscere o contenere. Bion considera anche l’esistenza di legami negativi, cioè –H, -L, -K.
Ciò che interessa Bion è l’applicazione del pensiero all’esperienza emotiva. Sorge una domanda: Che cos’è che mette in moto l’esperienza emotiva? E la risposta è: un’esperienza emotiva avulsa da una relazione è inconcepibile. La nicchia ecologica che fa nascere l’esperienza emotiva è la relazione di un essere umano con un altro.
Nota
(1) “I legami rappresentano relazioni fra gli oggetti animati e vengono considerati da Bion come ipotesi o elementi psicoanalitici che esprimono congiunzioni e che contengono tutte le altre emozioni.” (Rafael E. López Corvo).
Bibliografia
Giuseppe Civitarese (2011), La violenza delle emozioni. Bion e la psicoanalisi postbioniana. Raffaello Cortina Editore, Milano.
Rafael E. López Corvo (2002), Dizionario dell’opera di Wilfred R. Bion. Borla, Roma, 2006.
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