C’era una volta in America è uscito nelle sale cinematografiche nel 1984, terzo capitolo della cosiddetta “trilogia del tempo” (C’era una volta il West, Giù la testa, C’era una volta in America) del maestro Sergio Leone, uno dei registi più importanti e influenti della storia del cinema mondiale. Grandissimo il suo contributo alla rinascita del western negli anni sessanta, facendo da scuola a molti altri registi, lanciando nel mondo quel genere detto “spaghetti-western”. Con la “trilogia del dollaro” (Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più, Il buono, il brutto, il cattivo) impose a tutto il mondo del genere Western e non solo, un nuovo stile registico ripreso tra gli altri da Quentin Tarantino, Martin Scorsese, Brian De Palma e Clint Eastwood solo per citarne alcuni. Stanley Kubrick dichiarò che se non avesse visto i film di Sergio Leone non avrebbe mai potuto realizzare Arancia meccanica.

Tratto dal romanzo di Harry Grey The Hoods del 1952, il film narra delle drammatiche avventure, sventure e difficoltà del criminale David “Noodles” Aaronson e del suo gruppo di amici di una vita: Cockeye, Patsy e Max. Dall’inarrestabile passaggio dalla gioventù vissuta nel ghetto ebraico, all’ambiente malavitoso newyorkese nel pieno periodo del proibizionismo, per finire poi negli Anni Sessanta quando Noodles, ormai anziano, torna a New York. La storia è distribuita nell’arco di 40 anni, narrata con frequente uso di flashback e flash forward. A proposito di questo, molti studiosi di cinema hanno ipotizzato per l’appunto una teoria che si basa sul fatto che il film possa essere tutto incentrato su un grande sogno del protagonista, alla fine del film infatti il sorriso di Noodles immerso nei fumi dell’oppio viene interpretato da molti come il sollievo, nell’accorgersi di aver solo sognato ogni cosa. Film nostalgico e dai grandi valori, è capace di risvegliare in noi le più grandi emozioni come amicizia, amore e malinconia, di certo “un capolavoro assoluto”, una pietra miliare, senza tempo.

Colonna sonora immortale, scritta e diretta dal maestro Ennio Morricone, collaboratore di lunga data del regista. Leone di fatti non ebbe mai alcun dubbio sulla scelta musicale. Si dice che la commissionò così tanto in anticipo che la si poteva ascoltare sul set durante le riprese del film. Morricone per il film compose delle musiche incantevoli, sicuramente una delle sue colonne sonore più famose anche se meno complesse, si adatta perfettamente all’umore malinconico e romantico del film, diventando essa stessa cuore ed anima della pellicola. Durante il film si possono udire anche alcune musiche non scritte da Morricone come: Yesterday dei Beatles; La gazza ladra di Gioachino Rossini; God Bless America di Irving Berlin; Amapola di Joseph LaCalle; Summertime di George Gershwin e Night and Day di Cole Porter.


Soundtrack

Poverty

Deborah’s Theme

Childhood Memories

Amapola

Friends

Prohibition Dirge

Cockeye’s Song

Amapola, Pt. 2

Childhood Poverty

Photographic Memories

Friends

Friendship

Speakeasy

Deborah’s Theme – Amapola

Suite from Once Upon a Time In America (Includes Amapola)

Poverty (Temp. Version)

Unused Theme

Unused Theme (Versione 2)

 

Dove a quando ascoltare questa colonna sonora? Questa musica è senza tempo, da ascoltare ogni qual volta se ne senta il bisogno…