Trainspotting è un film del 1996, tratto dal romanzo omonimo di Irvine Welsh del 1993, e diretto con grande maestria dal regista e sceneggiatore inglese Danny Boyle. Esordisce al cinema nel 1994 con il film “Piccoli omicidi tra amici” una black-comedy tratta dal romanzo di John Hodge, il successo arriva nel 1996 proprio con Trainspotting film che gli diede grande notorietà e fama a livello mondiale. Ma il riconoscimento più grande lo ebbe nel 2008 dirigendo a Bollywood il film “The Millionaire”, film che ebbe un enorme successo in tutto il mondo ricevendo 8 Premi Oscar, tra cui quelli come miglior film e come miglior regia appunto per Boyle.
Edimburgo anni 90′, il ventenne Mark Renton dichiara di aver scelto per sé “un’onesta e sincera tossicodipendenza”. Il film ha inizio con una voce fuori campo, che è proprio quella di Mark (il nostro protagonista), che in quel momento, insieme all’amico Spud, è inseguito da dei poliziotti in seguito ad un taccheggio, e qui espone il suo punto di vista sulla vita: dichiara che ha scelto di rinunciarvi, escludendo quelli che secondo lui sono i più fragili luoghi comuni: bambini e beni materiali, e insieme ad alcuni amici, ha preferito vivere offuscato dall’eroina, in modo da non doversi mai preoccupare appunto del lavoro, dell’amore e dei rapporti sociali. Mark è contornato dai suoi compari di “viaggio” con i quali si diverte a parlare a vuoto, bere birra e bucarsi le vene: sono Sick Boy, tutto provocazioni e capelli ossigenati, Begbie imprevedibilmente violento e alcolizzato, Tommy che cerca di star fuori dal giro dell’eroina, e Spud, forse l’unico di cui può fidarsi. Ed è proprio qui in mezzo a tutto questo vortice di ascese e discese fisiche e mentali che il nostro protagonista tra tentativi di disintossicazione, ricadute, e un inatteso colpo che potrebbe cambiargli la vita, forse entrerà a far parte dell’odiata, ma rispettabile società. Fiore all’occhiello di questa ultima frontiera dell’immoralità degli anni ’90 è la sua stupenda colonna sonora che si divide in due parti (la seconda quasi introvabile). Ma nella prima parte possiamo trovare brani come Lust for Life di Iggy Pop insieme ad altri grandiosi pezzi di artisti quali Lou Reed con la sua intramontabile Perfect Day, Brian Eno, Blondie e i Blur che imprimono il loro genio nota su nota, lasciando un nutrito spazio anche alla dance, genere al vertice nell’ultima decade del millennio, con il pezzo simbolo del film, Born Slippy degli Underworld.
Soundtrack
- Lust For life – Iggy Pop
- Deep Blue Day – Brian Eno
- Trainspotting – Primal Scream
- Atomic – Sleeper
- Temptation – Heaven 17
- Nightclubbing – Iggy Pop
- Sing – Blur
- Perfect Day – Lou Reed
- Mile End – Pulp
- For What You Dream of – Bedrock feat. Kyo
- 2:1 – Elastica
- A Final Hit – Leftfield
- Born Slippy – Underworld
- Closet Romantic – Damon Albarn
Alcuni brani della colonna sonora di Trainspotting tramite Spotify
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