Dieci inverni (Italia, Russia, 2009). Regia: Valerio Mieli. Interpreti principali: Isabella Ragonese, Michele Riondino, Glen Blackhall, Sergej Žigunov, Sergej Nikonenko, Ljuba Zaiceva, Alice Torriani, Sara Lazzaro, Francesco Brandi
Su di noi
Il tempo ha già giocato, ha già scherzato
Ora non rimane che
Trovar la verità
Vinicio Capossela, Parla piano, 2008
Uscir di casa a vent’anni è quasi un dovere, ma spesso ci si porta dietro la goffaggine di quando si è ancora figli. Su un vaporetto che la conduce all’appartamento affittato per frequentare l’università a Venezia, Camilla ha con sé, oltre allo zaino, una lampada a stelo. Silvestro, sullo stesso vaporetto, un albero di cachi. Un frutto invernale e caduco per lui, una luce da interni e stabile per lei. Lui la nota e nasconde la propria timidezza con un’ironia fuori luogo; lei si scopre, toglie occhiali e cappello, forse per rendersi più interessante. Passeranno la notte insieme quasi da estranei, e si perderanno la mattina dopo: per orgoglio, per timore, per semplice spreco, a vent’anni un lusso che ci si può permettere, perché il tempo è ancora tanto e le offerte della vita apparentemente infinite.
Silvestro e Camilla si rivedranno ancora, diventeranno amici, condivideranno percorsi di studio differenti che riusciranno a terminare con qualche pausa e molte deviazioni. Lei, studentessa di slavistica, si trasferirà a Mosca dove inizierà una convivenza con un celebre regista teatrale, un figlio e tanti anni di più; lui passerà da brevi amori a iniziative imprenditoriali estrose, senza mai radicarsi in un progetto su cui davvero investire a lunga scadenza.

Dal 1999 al 2009, sempre in inverno, si susseguirà la danza dei loro incontri: a volte fortuiti, a volte cercati (come quando lui la raggiunge a Mosca), altre volte soltanto sfiorati, come al mercato di Rialto o in Campo San Giacomo dall’Orio. In dieci quadri diversi per durata e intensità Valerio Mieli racconta la loro crescita dentro una quotidianità che lascia intendere un prima e immaginare un dopo, subito svanito fino all’anno successivo. La costruzione del loro amore, che si intuisce fin dalla prima scena, accompagnerà il percorso di individuazione che ciascuno affronta con le proprie risorse e le proprie paure. E’ forse è il timore di fallire che spiega la loro ritrosia a venire allo scoperto: giocano sempre vicini ma con la sponda di altre persone, siano amici, progetti, idee, impegni o speranze. Il desiderio resta sospeso, come qualcosa che pensano di non meritare.

Non è nuova la narrazione delle stagioni di un amore attraverso singole scene scandite dal calendario anno dopo anno: basti pensare a Un amore di Gianluca Maria Tavarelli (1999) o Once More – Encore di Paul Vecchiali (1988), storie narrate rispettivamente in 12 e 10 piani sequenza: amori che esplorano le reciproche possibilità, scavano, scarnificano, si svuotano, tornano a scaldarsi, insomma vivono, anche nel loro tragitto verso la morte. In Dieci inverni della morte non v’è traccia: la sua assenza rende possibile un infinito presente fatto di rinvii, senza una spinta vera che costringa i due ragazzi a mettersi in gioco. Il loro balletto è un continuo sfiorarsi: non si può nemmeno dire che scelgano tempi sbagliati per proporsi. Semplicemente, non entrano mai davvero in una relazione che accetti l’altro come un amore da vivere, una passione da scoprire, mettendo in conto la possibilità di vederlo sfiorire. Anche l’ultimo incontro sarà qualcosa di sospeso, un lento allontanarsi da un quadro finalmente definito eppure sfuggente, dietro un vetro che lo scherma da un contatto vero e profondo.
Le parole di Vinicio Capossela, pianista a un matrimonio in una dacia russa, sussurrano ai ragazzi presenti che il tempo del gioco prima o poi finisce e arriva il momento di diventare grandi. Dieci inverni racconta la poesia di Venezia e di Mosca e insieme la prima stagione dell’amore, quella che consente di costruire attraverso prove ed errori, cadendo e rialzandosi.
iscriviti alla newsletter di cinema e psicologia!
PILLOLA AZZURRA NIENTE NEWSLETTER. PILLOLA ROSSA: VEDRAI QUANTO È PROFONDO IL SITO DI CINEMA E PSICOLOGIA
Riceverai direttamente al tuo indirizzo e-mail:
• Le liste dei film suddivisi per tematiche psicologiche
• Psico-Recensioni di film in uscita
• I prossimi eventi di cinema e psicologia
Grazie per la tua sottoscrizione!