El rapto (The rescue) (Argentina, USA, 2023). Regia: Daniela Goggi. Interrpeti principali: Rodrigo De La Serna, Julieta Zylberberg, Andrea Garrote, Jorge Marrale, Germán Palacios
Dopo il bellissimo film di Santiago Mitre in concorso alla Mostra del Cinema dell’anno passato (https://www.cinemaepsicologia.it/argentina-1985/), nella sezione orizzonti – extra viene presentato in questa edizione un altro film ambientato in Argentina nel periodo immediatamente successivo alla caduta del regime militare.
Dopo un esilio a Punta del Este in Uruguay, Julio Levy torna a Buenos Aires con la sua famiglia. Appartiene a una famiglia di ricchi imprenditori ma non vorrebbe entrare nella società, preferendo la carriera accademica o altre possibilità professionali: un po’ per le sue simpatie di sinistra, un po’ perché convinto che il suo Paese possa finalmente risollevarsi dopo un periodo buio della dittatura. Tuttavia i festeggiamenti per il ricongiungimento con la sua vecchia famiglia durano poco perché una mattina a Buenos Aires viene rapito il fratello maggiore. Il riscatto viene pagato immediatamente ma l’ostaggio non viene rilasciato: a quel punto Julio si rivolge direttamente al Presidente Alfonsin e ai suoi Ministri. Questi non sono in grado di aiutarlo, perché l’apparato statale è ancora pieno di persone che hanno fatto il lavoro sporco per la dittatura e nessuno sa di chi è possibile fidarsi, e fino a che punto. Allora Julio viene dirottato a un’agenzia esterna, professionisti che a pagamento hanno già aiutato le istituzioni in casi simili, ma per i quali il Governo non può intervenire direttamente. I colloqui con i vari generali che si alternano negli uffici del Ministero sono un susseguirsi di impegni presto rimangiati e promesse fumose.
Inizia così per Julio una discesa agli inferi fatta di tre pacchetti di sigarette al giorno, guardie del corpo a costante protezione sua e della sua famiglia, minacce continue e uno stillicidio di denaro consegnato ad emissari che però non gli consentono di ritrovare il fratello. Insieme alla cognata fa tutto ciò che gli è consentito per provare ad ottenere la liberazione del fratello, cercando anche di usare la leva della stampa, ma lo Stato è un apparato vischioso e proteiforma in cui manca totalmente chiarezza di ruoli e assunzione di responsabilità.

Lo seguiamo nelle sue giornate contro i mulini a vento, mentre tenta di salvare dalla bancarotta la società del padre, e a tenere insieme la propria famiglia, provando a garantire alla moglie ai due figli una parvenza di normalità.
E’ un lavoro costante che lo vede sempre più solo: anche se la famiglia rimane compatta, le forze che si trovano al di fuori e lottano a loro volta per la propria sopravvivenza finiranno per schiacciarlo. Dopo il funerale del fratello, trovato morto in una discarica dopo più di un anno dal rapimento, iniziano le trattative con la Banca Centrale, dove ancora ha delle conoscenze, per consentire la liquidazione della società scongiurando così la bancarotta.
Daniela Goggi, giovane regista cinematografica e televisiva argentina solo omonima della nostra showgirl, ci racconta con buon ritmo e un grande gioco di squadra una vicenda dove il piano politico, quello familiare e quello personale si sovrappongono di continuo trasformando il protagonista dall’idealista sognatore dell’esilio a uomo pragmatico e infine sconfitto, più dal sistema che delle proprie scelte. E’ una parabola durissima ma raccontata con un’ampiezza di sguardo che consente di regalare a Julio la dignità di chi ci ha provato fino in fondo.
Il film sarà disponibile a breve sulla piattaforma Paramount+
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