Nel primo episodio, sappiamo che Sara è in psicoterapia da circa un anno.

In questo episodio invece assistiamo ad un primo colloquio, quello con Dario.

Brevissimo riassunto

Dario è un maresciallo dei Carabinieri che come missione ha quella dell’infiltrato. Ha lavorato per circa un anno in Germania, inserendosi nel vertice di una ‘ndrina locale. Racconta l’episodio traumatico a cui ha partecipato, ovvero che è stato costretto ad uccidere un suo amico affiliato anche lui alla ‘ndrangheta, perché aveva intenzione di tradire il capo. Oltre all’amico sono stati uccisi (dai killer che accompagnavano Dario) anche i tre figli e, fortunatamente, non la moglie perché non si trovava in casa nel momento dell’agguato.

Devo dire innanzitutto che l’attore che interpreta il paziente, Dario, è molto bravo, sostiene bene la tensione durante la seduta e la rabbia repressa. Sembra sempre che da un momento all’altro possa aggredire il terapeuta. Si avverte anche la pressione di Giovanni (il terapeuta) a gestire un colloquio così intenso. Così come per la seduta con Sara, Giovanni è sempre più sottopressione…!

Il colloquio, comunque, procede abbastanza bene. Ci sono però due aspetti fondamentali che mi hanno colpito. Il primo è che non si capisce, fino a quando non lo dice esplicitamente Dario, il motivo per il quale ha chiesto il colloquio con uno psicoterapeuta. Giovanni, a mio avviso, avrebbe dovuto chiederlo subito. Questo perché il vero mandato lo psicoterapeuta lo può ricevere solo se viene fuori una richiesta di aiuto. Diversamente ogni intervento del terapeuta potrebbe sempre risultare giudicante e poco comprensivo.

Faccio un esempio: immaginate che arrivi nello studio dello psicoterapeuta un persona che racconta che ha appena derubato una banca. Può raccontare al terapeuta tutto quello che è successo, anche la sua storia personale ma se non è chiaro perché è andato da lui/lei non è possibile fare alcun intervento. Magari si scopre che si trova lì perché vuole un alibi per mostrarlo come prova che non è stato lui a commettere il furto, mentre il terapeuta cerca di capire come aiutarlo psicologicamente. Questo è un esempio per dire che è necessario da subito capire cosa la persona cerca dal colloquio. Giovanni temporeggia e nel frattempo si avventura in qualche interpretazione di troppo, ad esempio, quando tenta di collegare il dolore per aver ucciso un amico con la morte della madre e la freddezza del padre. Non solo è una interpretazione prematura ma priva di senso se non si capisce perché Dario racconta la sua storia.

Il secondo aspetto invece riguarda il fatto che Giovanni, come abbiamo visto, subisce abbastanza la pressione di Dario, non reagisce alle provocazione ma alla fine, a mio avviso, fa un errore importante, cioè sfida Dario proprio nel suo campo. Mi spiego meglio: Dario racconta che alla fine della missione, durante una serata con un amico, ha provocato una rissa con un gruppo di persone che insultavano il suo amico gay ed è finito in ospedale. I suoi superiori gli hanno imposto un periodo di pausa, consigliandogli anche un contatto con uno psichiatra dell’arma. Dopo questo racconto Dario dice, finalmente, cosa vuole dal terapeuta, ovvero capire se lui è matto o meno in quanto ha deciso di ritornare in Germania ed incontrare la moglie del suo amico ammazzato, rischiando di essere ucciso dagli affiliati della ‘ndrangheta che hanno scoperto che lui era un infiltrato.

Lo psicoterapeuta, anche in questo caso, prematuramente gli dice che forse lui inconsciamente ha causato la rissa per essere bloccato, e quindi senza rendersene conto stava cercando di evitare di ritornare in Germania. Dario sembra che a questo punto prenda la decisione concreta e dice allo psicoterapeuta che andrà a trovare la moglie del suo amico. Questo non emerge dalla interazione, lo deduco io, però a me sembra che l’intervento di Giovanni sia proprio una sfida come a dire: “guarda che in realtà tu sei fragile ed hai paura, infatti hai cercato di autolimitarti procurandoti la rissa!”. Sembrerebbe quasi che gli abbia restituito, sotto forma di interpretazione, la rabbia che ha accumulato durante l’incontro.

Come sempre sono riflessioni aperte e, quindi, aspetto i vostri commenti.

Ed anche la seconda seduta con Dario, se ci sarà…