La “funzione alfa” svolge la funzione che l’apparato digestivo svolge nel nostro corpo con il cibo.
La “funzione alfa” crea gli “elementi alfa” che sono il cibo/buono per la nostra mente. L’assenza di questa funzione determina il proliferare di “elementi beta”.
Secondo W. Bion, la “funzione alfa” trasforma le informazioni sensoriali in “elementi alfa” così da dare alla mente materiale utile per i pensieri onirici, trasforma dati grezzi in immagini visive. Rende così possibile il sonno e la veglia, l’essere cosciente e inconsciente, permette di conoscersi e sperimentarsi perché gli “elementi alfa” divengono delle tracce narrative che possono essere utilizzare per costruire delle storie, ad iniziare da quella personale.
“Se la funzione alfa non agisce sulle percezioni, ad esempio emozioni dolorose, allora l’esperienza viene espulsa, mediante un’attività pilotata dall’angoscia. Una paziente diceva: “non mi sono dovuta alzare per andare in bagno, nel bel mezzo della notte, perché ho fatto un sogno”. Intuitivamente riconosceva che il sogno trattiene qualcosa in modo che non si debba evacuarla precipitosamente.
Bion chiama questi elementi che non possono essere trattenuti nella mente elementi beta. […] Sono non-digeriti e danno la sensazione di essere cose-in-sé. Come corpi estranei all’interno della mente. Sono solo adatti ad essere evacuati perché non li si può pensare. Sono persecutori: pezzi di scarto dei quali la mente vuole sbarazzarsi; secondo il principio di piacere quel che provoca disagio viene espulso.” (Symington J e N. (1996), Il pensiero clinico di Bion, Raffaello Cortina, Milano, 1998. [p. 68].)
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