La vita di coppia può essere vista come un ballo a due, un incontro tra ballerini in cui è fondamentale rendersi conto di sé e dell’altro per potersi muovere in sintonia.
I fotogrammi finali di questo film, attraverso un vortice di emozioni contrastanti, trasportano lo spettatore e mettono in contatto con quella difficoltà, da molti incontrata, nel trovare il giusto equilibrio tra le esigenze individuali e quelle di coppia, tra la realizzazione di sé, dei propri sogni e delle proprie passioni, ed il vivere un amore in modo intenso, destinandogli la centralità che merita, per la costruzione di una famiglia che si basi su relazioni solide.
Non tutti se la giocano allo stesso modo. Ci si muove in un ambito in cui entrano in campo tante variabili.
Ma lasciamoci guidare da Mia e Sebastian: il finale per forza fa riavvolgere la pellicola, carico di tanti se. Come spesso capita nella nostra vita. Anche se sappiamo bene che indietro non si torna.
Dopo l’incontro romantico tra i due adorabili protagonisti ed il periodo iniziale dell’innamoramento in cui si vola e si danza tra le stelle, si giunge alla fase dell’amore in cui, con i piedi a terra si affronta la complessità della vita ed il rapporto diviene terreno di continui confronti e di incomprensioni.
Sebastian ad un certo punto mette da parte il suo sogno per una posizione professionale in grado di dare una stabilità economica alla coppia. La sua scelta li sottopone inevitabilmente a dei sacrifici, come a rimarcare che nessuna via risulta facile. Mia prova a scuoterlo, ricordandogli che sta trascurando i suoi sogni, ma il tono emotivo delle sue parole trasmette che è lei a sentirsi trascurata, non realizzata. S’innesca un circuito di recriminazioni, si accusa l’altro per quelle che forse sono proprie mancanze, l’incomprensione si ingigantisce e si arriva ad una fase di crisi che mette seriamente in discussione il rapporto.
Non possiamo sapere come sarebbe andata se avessero compiuto scelte diverse, se la precarietà o la frustrazione avrebbero fatto il loro ingresso e minato comunque il forte legame di coppia.
Un ingrediente prezioso, da tenere sempre a mente, può essere che l’equilibrio tra il dare spazio alle esigenze individuali, nutrimento per il singolo e per la coppia, e a quelle di famiglia, possa essere dinamico. Sta ai partner trovare il giusto ritmo, sapersi sincronizzare, riuscire a riconoscere quando può riempire la scena lui, quando lei, chi può condurre, se l’uno può appoggiarsi all’altro e viceversa, essere in grado di cogliere il momento opportuno in cui cambiare passo di danza. E ogni coppia ha il suo ritmo, il suo equilibrio.
Non è per niente semplice. E forse Mia e Sebastian hanno saputo darsi il meglio per quel tragitto di vita trascorso insieme, lo dimostrano anche attraverso quello scambio di sguardi che veicola un profondo rispetto reciproco.
A volte, anche se in modo doloroso, si può lasciare andare facendosi da parte? Ognuno di noi al posto di Mia e Sebastian che avrebbe fatto? E che facciamo al nostro posto? Buona danza a tutti!
iscriviti alla newsletter di cinema e psicologia!
PILLOLA AZZURRA NIENTE NEWSLETTER. PILLOLA ROSSA: VEDRAI QUANTO È PROFONDO IL SITO DI CINEMA E PSICOLOGIA
Riceverai direttamente al tuo indirizzo e-mail:
• Le liste dei film suddivisi per tematiche psicologiche
• Psico-Recensioni di film in uscita
• I prossimi eventi di cinema e psicologia
Grazie per la tua sottoscrizione!