La sfida (Italia, Spagna, 1957). Regia: Francesco Rosi. Interpreti principali: José Suárez, Rosanna Schiaffino, Nino Vingelli, Decimo Cristiani, José Jaspe, Tina Castigliano, Pasquale Cennamo, Elsa Valentino Ascoli, Ubaldo Granata
La scalata di un semplice delinquente al vertice di un’organizzazione criminale è stata spesso raccontata al cinema. Dal Piccolo Cesare di Mervyn LeRoy allo Scarface di Brian De Palma sono tante le parabole di personaggi spinti dall’ambizione a intraprendere percorsi che conducono a una vita di potere e dominio.
La sfida, film d’esordio di un Rosi appena 35enne con un passato prima di disegnatore e illustratore, poi di aiuto regista di Visconti, segue la vicenda di Vito Polara, piccolo contrabbandiere di sigarette in una Napoli ancora segnata dai bombardamenti. L’occasione di uno sciopero dei trasportatori e l’acquisto quasi casuale di una partita di zucche e zucchine, lo convincono che la strada da seguire è quella del commercio dei prodotti ortofrutticoli, tagliando fuori tutti i passaggi che dal produttore portano questi ortaggi al mercato di Napoli. Inizia quindi a battere le campagne attorno alla città chiedendo ai contadini di vendergli i loro prodotti, ma si scontra con il boss incontrastato di tale commercio, Don Salvatore Aiello, che fiutato il potenziale pericolo sequestra un contadino che stava per accettare la proposta di Vito. Ma il primo passo è fatto, e Vito inizia così insieme ai vecchi compagni il nuovo business, tollerato a malapena dai capi della camorra locale, ai quali deve comunque a malincuore sottostare. L’incontro con Assunta, una ragazza minorenne che vive nel suo stesso caseggiato e che lo seduce sulla terrazza, porta Vito a innamorarsi e organizzare un matrimonio senza badare a spese, così come sarà la scelta della nuova casa dove portare la sposa, lasciando il cortile dove sono cresciuti.

Per sostenere le spese Vito si indebita sempre più, e con un’arroganza priva di qualsiasi riflessione rilancia le puntate del suo gioco pericoloso, fino a quando Don Salvatore Aiello, assieme agli altri boss assente al suo matrimonio, gliene chiederà conto.
Cosa spinge un uomo oltre i confini del lecito, oltre la misura che gli è assegnata dalla sorte? Per gli antichi greci la virtù si misurava con la capacità di eccellere nello sviluppo della propria vita, dominando il caso e sconfiggendo il male. Ma questa crescita individuale, la creazione di un mondo nuovo, doveva essere fatta secondo misura, senza travalicare il limite che gli dei avevano stabilito per i mortali: e quando l’uomo lo avesse superato, avrebbe preparato la strada per la propria rovina. Perché allora Vito ignora i segnali dell’ambiente, un gergo criminale che lo mette chiaramente sull’avviso, i suggerimenti dei propri compari sempre più preoccupati? Perché rilancia la sua puntata, trovandosi un cliente solo suo e sfidando l’organizzazione che lo aveva accolto quando avrebbe dovuto più prudentemente aspettare?

Il film procede per quadri, assolati e rumorosi, pullulanti di vita: quello chiuso del cortile di casa, con le sue scale, i portoni, i salotti poveri dove vivono, lavorano, cucinano e giocano tre generazioni della stessa famiglia; e quello aperto delle campagne, con i contadini consapevoli della loro sorte grama che non si ribellano e accettano le leggi che i boss, gli dei del territorio, hanno loro imposto. E tra questi due ambienti, le corse sempre più forsennate di Vito che cerca di tenere insieme i pezzi di un mondo che sente si sta sgretolando, ma non fa nulla per cercare di contenere. Non si ferma a riflettere, non lo ha mai fatto fin dall’inizio, e tutto gli è sempre andato bene: il primo camion di zucche e zucchine, la seduzione di una minorenne, la prima sfida all’organizzazione… ciò che ad altri sarebbe probabilmente costato la rovina, per Vito è stata una scala verso la ricchezza. Non c’è disagio sociale, desiderio di riscatto, o anche un minimo piano industriale criminoso: solo occasioni che si presentano spesso casualmente, e che lui coglie ogni volta con l’astuzia grossolana delle persone baciate dalla buona sorte, convinto di possedere un intuito infallibile.
iscriviti alla newsletter di cinema e psicologia!
PILLOLA AZZURRA NIENTE NEWSLETTER. PILLOLA ROSSA: VEDRAI QUANTO È PROFONDO IL SITO DI CINEMA E PSICOLOGIA
Riceverai direttamente al tuo indirizzo e-mail:
• Le liste dei film suddivisi per tematiche psicologiche
• Psico-Recensioni di film in uscita
• I prossimi eventi di cinema e psicologia
Grazie per la tua sottoscrizione!