George C. Wolfe si presenta agli Oscar con un film ricco di tensioni individuali e collettive, i personaggi, come le blue note tipiche del blues, sono in costante ricerca di un equilibrio che non troveranno mai.

Oscar per migliore trucco e migliori costumi. Candidatura per il miglior attore protagonista a Chadwick Boseman (morto per un tumore al colon nel 2020). Candidatura per la miglior attrice protagonista a Viola Davis. Attualmente presente su Netflix

Siamo a Chicago nel 1927, gran parte della comunità nera è arrivata in città dalle campagne in cerca di fortuna. In un polveroso studio di registrazione un agente e un produttore discografico aspettano l’arrivo di Ma Rainey, la madre del blues e la sua band. La band è composta da tre vecchi musicisti di mestiere e uno più giovane, Levee, impossibile da eclissare, cerca a tutti i costi di risplendere anche dietro l’ingombrante figura di Ma.

Il film è una lunga attesa, non si attende un evento eclatante, nessun concerto, nessun momento emblematico, ma un’ordinaria registrazione in studio. In questa attesa i personaggi si scontrano con forza gli uni contro gli altri, ognuno sembra avere la sua verità e cerca di farla valere, ma la comunicazione ogni volta giunge ad un’impasse. Tutti i personaggi sono come treni che corrono su binari differenti, non può avvenire alcun dialogo, ma solo scontro.

Proviamo a cercare una chiave di lettura di questa incapacità di comunicare all’interno della teoria delle polarità semantiche di Valeria Ugazio.

Ognuno di noi, “con-ponendosi” entro le polarità salienti nei gruppi sociali a cui appartiene, assume una specifica posizione nella trama narrativa condivisa. Ciò significa che i sé, le modalità con le quali vengono costruite le relazioni e i valori a cui i membri di un gruppo credono sono intessuti dai significati creati da due polarità. L’identità delle persone, e quindi dei personaggi del film, si costituisce attorno ad alcune semantiche in cui dominano specifici significati. Ad esempio, in un individuo in cui prevale la semantica del potere le persone saranno da lui posizionate all’interno della polarità vincenti-perdenti, mentre un individuo in cui prevale la semantica della bontà posizionerà le persone all’interno della polarità buoni-cattivi. I due individui hanno due scale valoriali differenti.

Ci saranno personaggi come Toledo che diranno:

Ecco qual è il problema della gente di colore, pensa soltanto a spassarsela. E hanno ucciso più neri che volevano spassarsela di quanto ne conti Dio.

E personaggi come Culter che ribatteranno:

I neri se la spassano da prima che tu nascessi e continueranno a farlo anche dopo che te ne sarai andato.

Toledo e Culter potrebbero non trovarsi d’accordo, ma parlano la stessa lingua. In questo scambio, ad esempio, Toledo esibisce una visione della vita secondo la quale la repressione è la via per giungere alla bontà. Viceversa, Culter si posiziona sul polo opposto mostrando il suo fascino verso la trasgressione. Le cose cambiano nel momento in cui, un personaggio come Levee sostiene:

Davvero ti accontenti solo di un piccolo osso se chi te l’ha tirato si mangia tutto il porco? È questo il vostro problema, vi accontentate di restare nello stesso posto. Quando con la mia band registrerò i pezzi che ho scritto per il Signor Strudyvert io farò proprio come Ma e sarò io a dare ordini a quel bianco.

Il valore attorno al quale ruota la sua trama narrativa non è la bontà, ma il potere.

Via via che le relazioni tra i personaggi proseguono si interpongono episodi che generano in loro emozioni incompatibili, emozioni che non consentono loro di “con-porsi”. Ecco perché in queste conversazioni non c’è chi ha torto e chi ha ragione, ma solo chi spiega le proprie ragioni che sono sempre diverse da quelle degli altri.

Ma Rainey’s Black Bottom non si ferma alla lotta all’interno del gruppo, estende il conflitto all’interno di un più ampio contesto socioculturale. La cultura afroamericana è sopravvissuta in un contesto tanto ostile perché ha saputo raccontarsi e costruire la propria identità attorno a una solida rete di significati. In Ma Rainey’s Black Bottom vediamo come l’identità di un popolo è spesso difficile da definire, ma è più facile ascoltarla, rintracciarla in un suono chiamato blues.

I bianchi non riescono a capire il blues. Sentono la musica, ma non sanno da che cosa nasce. Non si rendono conto che è così che parla la vita. Tu non canti per stare meglio. Tu canti perché in quel modo comprendi la vita. Il blues ti aiuta ad alzarti dal letto la mattina. Ti alzi e sai di non essere solo. C’è qualcos’altro nel mondo.