La serie è visibile attualmente su Netflix

Maid – La fuga di una giovane donna dal compagno alcolista che abusa di lei, non lasciando lividi sul corpo, e la sua lunga e tortuosa risalita.

Una storia di abuso domestico emotivo e psicologico, di violenza di genere, di cultura patriarcale ma anche di consapevolezza e possibilità di cambiamento.

Alex fugge nel cuore della notte con in braccio la piccola Maddy, calpestando pezzi di vetro, resti di una ciotola scaraventata poco prima dal compagno. Lei scappa, spaventata e confusa non sapendo cosa l’aspetta.

L’attende un lungo percorso di consapevolezza e di risalita verso ‘il giorno più felice’, attraverso ‘ben 338 bagni puliti, 7 tipi di sussidi governativi, 9 traslochi, 1 notte alla stazione dei traghetti e l’intero terzo anno della dolcissima figlia Maddy’.

Una mini serie su Netflix, che trasporta lo spettatore nei vissuti della protagonista, nella sua fatica, confusione, frustrazione; che fa interrogare su come ognuno di noi può alimentare inconsapevolmente una cultura patriarcale e sessista, come accade per molti dei personaggi di Maid.

Alex è una giovane mamma di 25 anni. Nel cuore della notte lascia la casa del compagno Sean. In braccio porta la piccola Maddy. Si allontana spaventata e confusa. Spaventata perché Sean ha un problema con l’alcool e quando beve diventa sempre più un pericolo per lei e per la figlia. Confusa perché gli abusi emotivi sono subdoli, non sono resi visibili dai segni sul corpo e spesso sono avvallati da una cultura patriarcale condivisa. Alex non si sente legittimata a chiedere aiuto.


Assistente sociale: «C’è un posto al centro antiviolenza, ma hai detto di non essere stata maltrattata..»

Alex: «Sì, non vorrei mai togliere posto a chi ha subito un vero abuso»

Assistente sociale: «Un vero abuso? Spiegati meglio?»

Alex: «..botte, ferite..»

Assistente sociale: «Ah…e gli abusi finti quali sono? L’intimidazione? Le minacce? Il controllo?»


Questo è l’inizio di un cammino di consapevolezza rispetto a ciò che Alex ha vissuto. Saranno proprio le persone incontrate nei Servizi sociali ed al centro di accoglienza per vittime di violenza di genere, a sostenerla.

Prima di mordere, abbaiano sempre. Prima di colpirti, colpiscono quello che hai accanto. La prossima volta sarebbe stata la tua faccia, lo sai’ sono le parole di Danielle, ospite del centro antiviolenza, che aiutano Alex a rialzarsi dal tappeto dopo una delle innumerevoli porte in faccia.

Ed è la stessa Danielle che all’improvviso lascia il rifugio antiviolenza. ‘Capita spesso..’ svela Denise, responsabile del centro, ‘..le vittime tornano sempre dal loro aguzzino. La maggior parte delle donne ci prova sette volte prima di andarsene definitivamente, questa era la terza volta per Danielle. Io sono tornata per 5 volte.’

Anche Alex sarà costretta a tornare, perché per una giovane madre, sola, con una figlia di 3 anni, senza titolo di studio, lavoro, casa e denaro, risulta molto arduo conquistare un’indipendenza economica e nel contempo psicologica. La protagonista trova lavoro come colf e pulisce case senza tregua. Attraverso sussidi statali, ottiene anche un tetto sopra la testa. Il tutto però si rivela molto precario, così che lo sforzo immane non sempre è sufficiente neanche per la semplice sussistenza.

Alex e Maddy alla stazione dei traghetti

Tutto e tutti, legge compresa, sembrano agire affinché lei non abbia alternative; l’unica possibilità predeterminata ed immobile, consiste nel restare accanto al compagno, in una condizione di totale dipendenza.

Al ritorno di Alex, Sean, pur avendo intrapreso un percorso di disintossicazione e di cura, torna a bere e ad essere il manipolatore di sempre, togliendo ad Alex ogni possibilità per essere indipendente: la macchina, impedendole di andare al lavoro e di avere un’indipendenza economica, ed il telefono, limitando così la sua libertà di comunicare con qualsiasi altra persona al di fuori di lui.

La ragazza si ritrova annullata e totalmente sotto controllo, sprofondata in un baratro oscuro: sullo schermo vediamo Alex inghiottita lentamente nel divano.

Alex però, ‘terrorizzata giorno e notte’ e più consapevole di esser stata vittima di un lungo processo manipolativo che l’ha portata a essere dipendente da Sean, sotto ogni punto di vista, fugge nuovamente, ma questa volta con una maggiore consapevolezza rispetto alla prima volta e con una rete di sostegno più solida. Grazie all’amicizia instaurata con Regina, ricca proprietaria di una casa in cui Alex effettua le pulizie, la giovane donna incontra l’avvocato Tara, che la sosterrà per la totale custodia di sua figlia, per tutelare lei e la piccola e per potersi iscriversi all’università.

La stessa Alex, nel chiedere dell’amica Danielle s’interroga sul perché una donna possa tornare con qualcuno che abusa di lei: ‘Magari cerca di spezzare un circolo vizioso di abusi che va avanti da generazioni…’ ipotizza Denise.

Sia Alex che Sean hanno famiglie con vissuti dolorosi alle spalle, vite costellate da abusi e dipendenze, che hanno dato vita a circoli viziosi in cui risulta difficile costruire relazioni sane e in cui la sofferenza rischia di essere reiterata all’infinito.

La madre di Alex, Paula, è un’artista creativa, che tende a vivere in un mondo tutto suo, affetta da un disturbo bipolare senza presa in carico; la donna continua a negare le violenze subite, passando da una relazione abusiva all’altra. Allo stesso modo il padre Hank, ex alcolista, nega di aver commesso violenza e non è nemmeno disposto a denunciare gli abusi psicologici di Sean nei confronti di Alex, seppure ne sia stato testimone.

A differenza dei suoi genitori, Alex intraprende un viaggio di consapevolezza riguardo a ciò che le è successo; non è completamente sola in questo percorso di crescita. Sean infatti, diversamente da Hank, ad un certo punto riesce a riconoscere di avere un problema. La prima volta che il giovane padre smette di bere, lo fa principalmente perché spera che Alex possa tornare a casa, in una modalità tipica della fase di ‘luna di miele’, in cui il partner violento ricopre di attenzioni la vittima per riconquistarla. In seguito però, quando Alex e Sean sono in disputa legale per chi dovrebbe avere la custodia della figlia, il padre rinuncia a battersi per la custodia nel momento in cui diviene consapevole del fatto che i suoi problemi con l’alcol mettono in pericolo la piccola. Sean realizza che vuole smettere di bere per essere migliore, per essere un buon padre per Maddy. 

La scena in cui i due giovani genitori si salutano, ponendo le basi per una genitorialità possibile, regala un’altra immagine molto evocativa: Sean, provato dallo sforzo di rimanere sobrio, teme di essere in preda ad allucinazioni nel vedere un luccichio tra i capelli di Alex. In realtà sono brillantini rimasti addosso alla ragazza pulendo un locale pieno di giochi per bambini, ma la frase pronunciata dalla ragazza ‘Sono io a brillare’ rimarca che ora è una donna nuova, nel pieno della sua risalita.

Alex e la piccola Maddy

Alex oltre alla grande tenacia, possiede il talento della scrittura e quattro anni prima è stata accettata al College di Missoula. Le difficoltà economiche e l’assenza di sostegno da parte della famiglia, l’hanno costretta ad accantonare il suo sogno. Ma il suo talento, ha continuano ad ardere dentro di lei, divenendo un rifugio nei periodi più bui. Grazie alla scrittura infatti, Alex riesce a trasformare l’alienante lavoro di donna delle pulizie sulle pagine del suo quaderno.

Saranno proprio queste pagine a darle una nuova opportunità di frequentare il corso per diventare scrittrice.

La giovane donna diviene anche un punto di riferimento per le ospiti del centro antiviolenza, con momenti molto emozionanti, di scrittura creativa e di condivisione nello spazio di terapia.

E con le parole che descrivono il suo ‘giorno più felice’ che sta per arrivare, in cui si trasferirà con la figlia Maddy a Missoula per frequentare l’università, Alex metaforicamente ripercorre quanto è stato lungo e tortuoso il sentiero per arrivare fino a lì e quanto la camminata è stata dura. Ma quando sarà in cima dirà a sua figlia che tutto quel nuovo mondo è per lei.

Alex riesce a fare a sua figlia il regalo più grande, perché ha lottato per lei ma soprattutto per sé stessa.

Alex e Maddy nel ‘giorno più felice’