Memory di Michel Franco (2023) In concorso al Festival del cinema di Venezia 80.
Un film che ha ottenuto il meritato premio COPPA VOLPI per la migliore interpretazione maschile a Peter Sarsgaard ma che convince a metà.
La storia è molto originale: Sylvia è una giovane madre, single, con un passato da alcolista. Vive in un quartiere modesto a trascorre la sua vita tra un lavoro che non le piace come operatrice di un centro di salute mentale e una relazione iperprotettiva con la figlia. Ha pochi amici e una sorella che, al contrario di lei, ha una bella casa, due figlie e un marito amorevole e premuroso.
Non vuole in alcun modo vedere la mamma che nel frattempo si è trasferita vicino alla sorella.
Una sera, durante una di quelle feste di ex alunni, seduta ad un tavolo mentre gli altri si divertono e ballano, un uomo le si avvicina, lei lo guarda e subito fugge via. L’uomo la segue per strada, in metropolitana e poi fino alla porta di casa. Lei si chiude dentro e lo osserva dalla finestra. Non sembra minaccioso, rimane in strada tutta la notte anche sotto una pioggia incessante. La mattina è ancora lì, infreddolito e affranto.
Sylvia lo raggiunge, prende il suo portafoglio e trova il contatto di un familiare, il fratello, che lo viene a prendere in auto.
Così viene a scoprire che Saul, questo è il nome dell’uomo, soffre di demenza, non ricorda quasi nulla di quello che vive, non sa perché l’ha seguita e cosa ci faceva sotto casa sua.
Ma lei però lo riconosce, va ad incontralo il giorno dopo e gli dice che quando aveva 12 anni, lui insieme ad un ragazzo più grande, ha abusato di lei. Saul non ricorda nulla, non protesta, rimane silenzioso e mite.
I parenti di Saul, il fratello e la figlia di quest’ultimo, le propongono di prendersi cura di lui, sembra che non faccia altro che parlare di lei a casa. Sylvia si rifiuta ma qualche giorno dopo scopre dalla sorella che Saul non poteva essere quel ragazzo che ha abusato di lei perché è arrivato nella sua scuola quando Sylvia era già andata via. Questa notizia la convince ad accettare il lavoro e così inizia tra loro una bellissima relazione di cura che piano piano si trasforma, cresce e sfiora l’intimità.
Lei che ovviamente, visto il suo passato di abusi, non si fida degli uomini, che ha paura anche per la figlia, chiusa ad ogni relazione, inizia a legarsi a Saul.
Chiaramente sono osteggiati da entrambe le famiglie, sia dal fratello di Saul che pensa che non sia in grado di vivere una vita e una relazione autonoma, sia dalla sorella di Sylvia perché le sembra una relazione senza futuro.
L’idea originale di Memory sta proprio nel titolo, tutto si gioca sulla sottile linea dei ricordi: ricordi traumatici, ricordi non detti, ricordi mancanti.
Lentamente veniamo a scoprire che il trauma di Sylvia è ancora più profondo e antico, e forse l’unico che può curare quel dolore è proprio Saul, con la sua ingenuità, le sue dimenticanze, il suo modo gentile e goffo di starle accanto.
La figlia di Sylvia ha un ruolo determinante nella storia, soprattutto quando viene a scoprire una verità che le fa conoscere la mamma in profondità.
Elaborare un trauma in psicologia significa poter contattare nuovamente quella ferita, portarla alla luce, darle un nome e spesso anche dei volti. Ma questo processo non può essere fatto se non quando la persona si sente al sicuro e con la stabilità fisica e mentale per affrontarlo; nel film si traduce nell’incontro con Saul che dà a Sylvia una nuova base affettiva dalla quale ripartire.
Memory è un buon film, con un’idea originale e coerente, ben recitato soprattutto da Saul (Peter Sarsgaard) che ha giustamente vinto la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile, però rimane un po’ legato ad alcuni stereotipi, soprattutto nel finale quando sembra trasformarsi in una commedia abbastanza semplificata.
iscriviti alla newsletter di cinema e psicologia!
PILLOLA AZZURRA NIENTE NEWSLETTER. PILLOLA ROSSA: VEDRAI QUANTO È PROFONDO IL SITO DI CINEMA E PSICOLOGIA
Riceverai direttamente al tuo indirizzo e-mail:
• Le liste dei film suddivisi per tematiche psicologiche
• Psico-Recensioni di film in uscita
• I prossimi eventi di cinema e psicologia
Grazie per la tua sottoscrizione!