Adozione: un passo alla volta fino a Marte

Nel 2017, in Italia, ha preso vita una storia straordinaria, che ha ridefinito, in qualche modo, il concetto di “famiglia”. Luca Trapanese, il primo uomo single a ottenere l’adozione di Alba, una bambina con la sindrome di Down, ha scritto un capitolo importante nella cronaca del nostro paese. Nel contesto dell’Italia contemporanea, dove spesso i sogni sembrano infrangersi contro le barriere delle tradizioni e delle convenzioni, la sua incredibile avventura sembrava impossibile da realizzare. E invece… la sua perseveranza e il suo amore incondizionato per Alba hanno trionfato, trasformando una sfida apparentemente insormontabile in un’opportunità unica, simile a una missione su Marte.

La loro storia commovente è stata immortalata in un libro scritto dall’uomo insieme a Luca Mercadante, toccando il cuore di migliaia di lettori. E che ha ispirato il regista Fabio Mollo a realizzare la sua nuova opera (al cinema dal 5 ottobre), un messaggio potente di amore, dedizione e speranza. La storia di Luca e Alba è un inno alla forza dell’amore e della determinazione umana, una narrazione che ci ricorda che, a volte, il destino ci offre le sfide più grandi proprio quando meno ce lo aspettiamo.

Iniziamo affrontando un aspetto fondamentale: la legge italiana sull’adozione, datata 1983, presenta una serie di limitazioni significative. Questa legge, infatti, non prevede la possibilità di adozione per le coppie omogenitoriali, né offre un’apertura per i genitori single, salvo che per circostanze ritenute “particolari”. Queste circostanze, tuttavia, sono soggette a interpretazione e valutazione da parte delle autorità competenti e dei tribunali.

Come sottolinea nel film la giudice Gianfelici, incrollabile nelle sue decisioni, l’obiettivo primario è sempre quello di garantire il benessere e l’interesse della bambina. Tuttavia, da spettatori, sorge la riflessione se tale obiettivo sia effettivamente sempre rispettato. A complicare ulteriormente la situazione, secondo quanto afferma la commissione di valutazione incaricata, c’è il fatto che Luca sia omosessuale. Non sembra importare il suo lavoro stabile presso un centro per persone con disabilità o la sua volontà di adottare qualsiasi bambino con patologie anche gravi che molte coppie magari rifiuterebbero. Quello che emerge con chiarezza davanti agli occhi dell’uomo è un rifiuto categorico, basato esclusivamente sul suo orientamento sessuale.

Grazie alla determinazione dell’avvocata Teresa Ranieri (interpretata da una straordinaria Teresa Saponangelo, in grado di fare sorridere e commuovere contemporaneamente), Luca riesce ad ottenere un’adozione temporanea (limitata a un mese) di Alba. In quel breve periodo, possiamo osservare le prime sfide di un neogenitore alle prese con biberon, pianti e pannolini, e soprattutto una naturale inclinazione verso la cura e l’affetto che si intreccia con la personale adolescenza segnata da una precoce e traumatica perdita.

Set del film “Nata per te” di Fabio Mollo. Nella foto, Pierluigi Gigante e Barbora Bobulova. Foto di Gianni Fiorito.

Questo scenario fornisce una preziosa opportunità per esaminare la dinamica psicologica della formazione di legami affettivi e dell’attaccamento nei contesti familiari non tradizionali. Infatti, secondo la teoria dell’attaccamento di Schaffer, ciò che è essenziale per il benessere del bambino è la qualità delle interazioni e dei legami affettivi che stabilisce con i suoi genitori o caregiver, piuttosto che il loro orientamento sessuale o la conformità a un modello familiare tradizionale. Nel breve periodo di adozione, possiamo vedere Luca affrontare le sfide tipiche dell’essere un genitore, come nutrire, consolare e prendersi cura di Alba. Queste esperienze possono contribuire allo sviluppo di un forte attaccamento tra l’uomo e la piccola, indipendentemente dal fatto che questo piccolo nucleo familiare non sia conforme al tradizionale modello madre-padre.

Questo esempio mette in luce la crescente consapevolezza della comunità psicologica e delle autorità legali sulla non differenza sostanziale tra le famiglie tradizionali e quelle guidate da genitori con orientamenti sessuali diversi. Quello che conta maggiormente è la capacità dei genitori di fornire amore, stabilità e un ambiente di crescita sano, aspetti che possono essere realizzati in una varietà di contesti familiari, comprese le famiglie guidate da genitori single o omosessuali.

Un messaggio forte e di speranza viene veicolato nel film attraverso la metafora dell’atterraggio su Marte, introdotta sin all’inizio quando l’avvocata Teresa motiva Luca con la frase: “Noi dobbiamo costruire un pezzo alla volta, fino a Marte”. Essa simboleggia la determinazione di superare ostacoli istituzionali apparentemente insormontabili e raggiungere un obiettivo storico e straordinario.

Verso la conclusione del film, quando Luca è disteso sul letto, fissando l’atterraggio del rover “Perseverance” sulla superficie del Pianeta Rosso, vediamo il riflesso della sua lotta e della sua dedizione a perseguire il suo sogno di diventare a tutti gli effetti il padre di Alba. Questa immagine evoca il potere della perseveranza, dell’andare avanti nonostante le difficoltà, e della determinazione a raggiungere una meta concreta, proprio come l’atterraggio su Marte rappresenta una conquista straordinaria anche se apparentemente impossibile.