Memo, talento della musica, decide di non parlare più con nessuno perché deluso dal mondo dello spettacolo: “Riuscirà a trovare la forza per riscattarsi?”

Il film drammatico di Gaspar Antillo del 2020 racconta la storia di un ragazzino di nome Memo che sogna di diventare una famosa popstar per via della sua bellissima voce che attira da subito l’industria discografica. 

Le regole e il cinismo dello star system interrompono bruscamente quell’ambizione, la sua immagine non va bene, non attira il pubblico, il suo corpo non ha le caratteristiche giuste, “questo ragazzino è bravissimo a cantare ma è brutto, non farà innamorare nessuno…” gli viene detto, e così decidono di affiancargli un bambino più bello di lui che canterà in playback al suo posto. 

Questo avvenimento traumatico porterà Memo a chiudersi in sé stesso isolandosi in una remota fattoria di pecore nel sud del Cile con lo zio eremita e producendo pellame. Cresce senza avere più contatti con il mondo esterno, quel mondo che un tempo lo aveva maltrattato, un trauma che lo affligge ogni giorno che passa e a cui non sa reagire. 

Tutte le sue capacità sono bloccate, non ha fiducia in sé stesso, non sa accettarsi, non si ama, non comunica e non sa esprimere le sue emozioni per paura di essere giudicato dagli altri. 

La società dell’apparenza distrugge l’autostima di Memo, quel processo soggettivo che aiuta nel darsi un valore, e lui non ha nessuno strumento per farla riemergere, è stato ferito a tal punto che la sua figura appare ingombrante, goffa e trasandata, il suo volto ci trasmette sconforto, rabbia e un profondo senso di solitudine in un continuo gioco di inquadrature tra spazi aperti e chiusi, in contrapposizione tra ciò che sta fuori e ciò che lo tormenta interiormente. 

La storia di Memo è quella di un’identità rubata e repressa, imprigionato nei suoi rimpianti di una crisi profonda per cui non è più neanche in grado di provare emozioni e di soffrire in quell’isolamento in cui lui stesso è rinchiuso. 

Lontano dagli occhi di quel mondo crudele, dal desiderio di provare sentimenti di rancore o di rivalsa per il suo passato, tra i boschi dell’isola, Memo sogna di cantare e ballare su un palcoscenico davanti al suo pubblico, attaccato ancora ad un’illusione infantile, crea il suo spazio salvifico fatto di luci e applausi per coltivare la sua grande passione.  

Ma riuscirà a riscattarsi o rimarrà isolato per sempre?
Un incontro imprevisto e determinante lo aiuterà a trovare il coraggio per affrontare il passato e lo porterà a pensare che non c’è nulla di male nell’essere sé stesso, ma per farlo dovrà superare una sfida. Torna sul palco per cantare la stessa canzone che da bambino avrebbe potuto renderlo famoso Nessuno sa che sono qui, solo le stelle sentiranno quello che ho bisogno di sentire e lo farà durante un fuori onda, forte e sicuro di sé, prendendo così consapevolezza di non dover dimostrare niente a nessuno, neanche al pubblico, ma solo a sé stesso.