Taking Chance mette a confronto le storie di due militari: un soldato che ha deciso di andare in guerra ed è deceduto durante il suo servizio – Chance Phelps – e di un altro che ha deciso di restare a casa e servire in una veste diversa – Michael Strobl.

La storia del film inizia nel momento in cui il tenente colonnello Strobh chiede di portare a casa la salma del soldato Chance per la sepoltura, lasciando la normalità del suo cubicolo, iniziando una sua odissea. Questo film segue due viaggi paralleli: quello del soldato Chance Phelps, dalla sua morte in Iraq, ad un obitorio militare, fino alla sua città natale; e quello del colonnello Strobl, la scorta ufficiale di Phelps, che mostra onore al suo compagno caduto durante il viaggio e lentamente fa i conti con i suoi sentimenti riguardo ai suoi doveri sia verso il suo paese che verso la sua famiglia.

ONORARE I PROPRI MORTI

La presenza della morte è presente, ma questo film tranquillo e riflessivo si concentra sulle conseguenze di essa e non sul combattimento. Pone l’attenzione su alcuni aspetti della cultura militare: come i vivi onorano i caduti. I civili possono essere sorpresi dalla grandezza dell’apparato funebre dei militari, tra cui una squadra di operatori di pompe funebri addestrati a preparare con riverenza i corpi mutilati dalla guerra, e le scorte che custodiscono le bare nei loro ultimi viaggi e rispettosamente stanno sull’attenti mentre le loro cariche passano ad ogni punto di transito. La pulizia e la cura attenta del corpo e dei beni personali che andranno restituiti alla famiglia.

Tra le istruzioni date sul comportamento da tenere, la più importante è che Strobh stia sull’attenti e saluti il ​​corpo impacchettato di Chance quando viene riportato alla sua presenza o si allontana da esso per essere stivato per il viaggio. Questo film mostra come sia importante onorare i propri morti: questo dovere riguardi non solo Strobl, ma anche i comuni cittadini che incontra durante il viaggio. Alcuni di questi civili non si vergognano di esprimere la loro opposizione alla guerra in Iraq, ma senza eccezioni mostrano nient’altro che sostegno a Phelps e ai suoi fratelli caduti. Che le persone credano o meno che questo conflitto abbia senso, il film chiarisce che chiunque dia la propria vita in battaglia merita onore e rispetto.

Immagine tratta dal film “Taking Chance”

Il dolore del colonello Strobl che ci accompagna in tutto il film non è causato dalla perdita dei rapporti, ma è una specie di rimpianto; rammarico per la sua vita “sicura” e anche per la vita così breve di Chance. Tutte queste cose minuscole e semplici hanno creato un quadro generale in termini di processo di guarigione del dolore e di connessione tra umano e umano (sia che si tratti di famiglie / amici dei soldati della morte o di estranei circostanti che appaiono involontariamente in qualsiasi momento di tale viaggio funebre).

QUALCHE RIFLESSIONE

In questo film viene sottolineata l’importanza di avere dei rituali e dei codici che possano aiutare a percorrere le fasi del lutto. La nostra società attuale ha perso negli anni la ritualità intorno al lutto, rendendolo un fatto sempre più privato e individuale, qualcosa da consumare in fretta perché si deve in fretta tornare alla normalità. Nessuno più porta addosso i segni del lutto che erano un codice che aveva il potere di regolare la relazione interpersonale e la comunicazione tra le persone.

L’abito nero non era forse un invito ad una maggior empatia? Un invito alla pietà? Al rispetto della mancanza e della assenza?

Ritengo che Taking Chance è un film che merita di essere visto per il suo contenuto significativo di coraggio umano ma anche l’importanza di avere rispetto delle perdite e del dolore.

Le lacrime e la commozione degli estranei sono un segnale della simpatia (dal latino sympathia, gr. συμπάϑεια, comp. di σύν «con» e πάϑος «affezione, sentimento») umana per i propri simili, non importa chi siano e da dove provengano.