Un film che finalmente fa parlare gli uomini. Della vita che vedono sciogliersi tra le mani e della paura di invecchiare.
Un altro giro (2020) regia di Thomas Vinterberg al cinema in questi giorni.
E’ una terra fredda la Danimarca, ma l’amicizia e l’intimità tra quattro amici nel mezzo delle loro vite è calda e invita ad un ascolto intimo.
Un film che finalmente fa parlare gli uomini. Della vita che vedono sciogliersi tra le mani, della paura che non ci siano vie di fuga alla quotidiana ripetitività, della stanchezza che si trasforma in apatia e assenza. E’ veramente possibile che dopo aver voluto e scelto un lavoro e una famiglia o una carriera, tutto diventi così noioso e privo di senso? E’ mai possibile perdere così sé stessi nel ripetersi quotidiano degli stessi gesti, delle stesse parole degli stessi visi? Quando accade che ci dimentichiamo di come eravamo?

L’alcol nel film è solo l’espediente che serve al regista per addentrarsi nella paura del tempo che passa, della voglia di trasgressione e del sentirsi vivi. Le donne appaiono solo per pochi attimi e solo all’interno di un quadro familiare un po’ pressante e che si vorrebbe sfuggire o cambiare ma che non offre troppe vie di uscita e quindi comprime. Non c’è ricerca di seduzione o tradimenti perché ciò che si vuole provare appartiene ad una sfera più intima legata alla paura di dimenticare la bellezza e la capacità di emozionarsi ancora. Due scene magnifiche che valgono il film sono dedicate al ballo, che diventa metafora di leggera spensieratezza e libertà, un sabba alla follia e al tempo che scorre.
Non ci sono risposte, in questo caldo film che viene dal Nord, ma si galleggia come in un barca alla deriva con un bicchiere di vodka tra le dita.
iscriviti alla newsletter di cinema e psicologia!
PILLOLA AZZURRA NIENTE NEWSLETTER. PILLOLA ROSSA: VEDRAI QUANTO È PROFONDO IL SITO DI CINEMA E PSICOLOGIA
Riceverai direttamente al tuo indirizzo e-mail:
• Le liste dei film suddivisi per tematiche psicologiche
• Psico-Recensioni di film in uscita
• I prossimi eventi di cinema e psicologia
Grazie per la tua sottoscrizione!