Cos’è un laboratorio esperienziale di cinema  e psicologia?

Il cinema è un grande laboratorio sperimentale in cui i processi cognitivi e affettivi possono venire stimolati e riassemblati, frantumati e ricomposti

Il cinema ci permette di sognare ad occhi aperti, soddisfare desideri repressi, di identificarci con i personaggi, proiettare i nostri vissuti inconsci, creare effetti catartici e suggestivi e non ultimo esplorare e comprendere le rappresentazioni collettive grazie al suo rapporto strettissimo con gli avvenimenti del mondo, che spesso descrive efficacemente e, a volte, anticipa con una straordinaria lungimiranza.

Il laboratorio esperienziale di cinema e psicologia è un dispositivo gruppale che utilizza i film o sequenze cinematografiche opportunamente montate, all’interno di un’esperienza formativa, esperienziale e/o ludica.

Il film o le sequenza cinematografiche divengono oggetti di mediazione comuni del gruppo che ci permettono di sollecitare alcuni elementi personali, tra i quali: le emozioni che il film attiva in ciascuno di noi, il rapporto che costruiamo con i personaggi durante la visione del film, le sollecitazioni che ci arrivano dalla trama e dai contenuti che il regista vuole trasmetterci ed inoltre le sensazioni silenti che passano tra i partecipanti. Tutti questi elementi possono essere utilizzati da ciascun partecipante come “un diario di bordo” per l’intera durata dell’esperienza.

Questo dispositivo, quindi, facilita il contatto con le emozioni e sviluppa il confronto con gli altri partecipanti all”esperienza. Il modello di lavoro è quello del “gruppo esperienziale”, ovvero lavorare su un tema mettendosi in gioco con le proprie emozioni, vissuti, esperienze, in un assetto gruppale che consenta un confronto a più livelli di partecipazione. L’obiettivo quindi è utilizzare un potente mezzo espressivo, qual è il film o le singole sequenze cinematografiche, per conoscerci attraverso la relazione con l’altro.

Questo modello permette di apprendere attraverso l’esperienza diretta e partecipata e non attraverso informazioni unidirezionali che toccano spesso soltanto il livello più cognitivo della persona.

Dove si può applicare questo modello di lavoro?

Praticamente in qualsiasi esperienza formativa, terapeutica, esperienziale e/o ludica. Nello specifico mi immagino, ad esempio, un relatore che durante la conferenza oltre all’esposizione teorica dei suoi concetti e l’ausilio di qualche grafico, ad un certo punto inserisce una sequenza video, brevi spezzoni inerenti all’argomento descritto, rendendo certamente più interessante l’esposizione e favorendo un maggiore livello di apprendimento grazie all’associazione del testo con le immagini. Penso agli insegnati che utilizzano le immagini, spezzoni di film o film interi, in un gruppo classe, all’alto coinvolgimento che ne trarrebbero in termini di attenzione e, anche in questo caso, di apprendimento. Penso al loro utilizzo tra gli psicologi e formatori in generale, nei loro gruppi di formazione, esperienziali o terapeutici, nei contesti aziendali per approfondire alcuni concetti legati al proprio business e/o nella gestione del personale. Agli studenti che potrebbero utilizzarle per i loro lavori espositivi.  Sto proponendo, in estrema sintesi, una modalità di comunicazione più in linea con i tempi moderni che aggiunge al testo e alla parola l’immagine in movimento.

Se sei interessata/o a conoscere le tecniche per sviluppare questo tipo di laboratorio, come scegliere efficacemente film o immagini, come montare le sequenze  e le teorie legate alla conduzione di un gruppo di lavoro, puoi scrivermi compilando il modulo che trovi in fondo alla pagina. Nella sezione “come contattarmi” trovi anche i miei riferimenti diretti.

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